Civita vacanze

"Conoscere Civita, antico borgo arbëresh, attraverso la sua bellezza: paesaggio, costumi, gastronomia e natura per una vacanza indimenticabile."

Gruppo Musicale "DITE E RE"

Nella realtà del folklore arbëresh mancava, fino ad oggi, un CD che affrontasse una rilettura organica, nuova, di qualità, del ricco patrimonio musicale che gelosamente gli italo-albanesi hanno conservato attraverso i secoli. Il progetto musicale del Gruppo canoro-orchestrale "Ditë e Re" si caratterizza perchè, da una parte, tende a superare la pedissequa riproposta della sempre più debole voce della tradizione, dall'altra mira a preservare questa tradizione da una innovazione fine a se stessa e realizzata con tecniche esecutive di dubbia qualità. Cosicchè, individuati i nuclei tematici di tante splendide melodie dell'area arbëreshe, li accompagna ad un tipo di svilupppo armonico e melodicoche a tale area non certo è estraneo, esaltando le specificità tematiche di fondo, e poi li proietta nel mondo della musica orchestrale: realtà artistica con cui, mai prima d'oggi, la nostra tradizione popolare si era cimentata. La peculiarità di questa esperienza? Gustare la sfida della tradizione popolare con il taglio orchestrale della musica colta. Forte è, pertanto, la volontà ed il desiderio di proporsi come esempio di rilettura che, rispettando la tradizione, la rinfresca nella veste, con il preciso intento che questa non sia una qualsiasi maschera per soddisfare i nuovi gusti, ma un abito a festa nato dall'intimo musicale dei nuclei tematici della migliore tradizione arbëreshe. A dar vita a questo progetto contribuiscono sia operatori musicali di affermato profilo professionale sia cultori - a vario titolo - delle tradizioni popolari: gli uni e gli altri, provenienti da realtà diverse, anche al di fuori dell'area rigorosamente arbëreshe, hanno determinato maggiore ricchezza di esperienze musicali messe in campo e variegata professionalità esecutiva.

Ditë e re
E’ il canto della speranza:
“Abbiamo cantato insieme diecimila volte! Sono passati gli anni senza accorgersene. Poi quando ne abbiamo avuto contezza, siamo tornati spiriti liberi. Tu sai che ogni giorno, nasce un nuovo giorno.Cogli l’attimo e non farlo sfuggire. Duro è per noi questo risveglio, che ci unisce tutti insieme. Ti confesso che quando lo penso, mi sembra un mare in tempesta ed onde grandi, che mi rapiscono il cuore!
E BUKURA MORE
E’ il canto della Diaspora degli Arbëreshë (gli Italo-albanesi):
“Da quando ti ho lasciata, o terra della Morea, non ti ho più rivista. Li ho lasciato tutti i miei cari, sepolti perchè morti in guerra contro i Turchi”. La nostalgia di rivederti, o Morea, è grande.
FALLUVET
Un ragazzo si è innamorato:
Le fattezze della amata lo hanno letteralmente stregato. “Come un uccelletto con il becco appuntito, mi hai trafitto il cuore. Tu sei bella ed io ti avrò: può succedere la fine del mondo!”
KAM KëNDOMI MOJ KOPILE
E’ un inno alla gioventù:
“Dobbiamo cantare, o fanciulle, perché adesso è il nostro tempo, perché siamo come fiori che stanno sbocciando. Se la vita ci sorride e siamo in allegria, è perché siamo giovani. Perchè il sole ci guarda e la luna ci accompagna: tutti sono con noi. Anche Dio ci benedice!”
LULE LULE
Un amore pazzo, da capogiro.
“Io per te sto impazzendo. Fiori Fiori ti darò. Tu sei il mio solo amore!”
MOJ TI PULëZA KëMBALESHE
Una ragazzetta intraprendente in cerca di fidanzato: “Prendi me che sono bella, prendi me che son carina. Non te ne pentirai!”
PLLUMBTHI
E’ l’addio ad un amore:
“Tu tenera colomba non volare quando soffia il vento, perché questa è l’ultima volta che io ti dico ‘addio’. Io sono canarino e tu sei usignolo: in uno stesso stelo di spiga beccavamo chicchi di grano!
TI VASHULLIQE
E’ la serenata arbëreshe:
“Bella fanciulla dal volto triste, ti sposerò anche senza dote e contro il volere dei tuoi. Se mi vuoi bene come io te ne voglio, lascia stare tua madre e segui il mio cuore!”
TRIHIMIZU ARBERI
“Skanderbeg è morto! Scuotiti Arberia, perché il popolo di Skanderbeg dalla morte del suo eroe deve trovare la forza ed il coraggio per combattere e vincere contro il Turco oppressore.”
VALLE VALLE
“Una fanciulla arbëreshe va sposa ad un italiano. Il matrimonio è contrastato. “Ci vogliono mille ducati per sposarla”, dice il padre! Ma al terzo rintocco della campana la fanciulla si è sposata: l’amore ha trionfato!